Recentemente, nel corso delle varie fasi legate alla pandemia da Covid-19, è emersa ancora una volta l’importanza della logistica nelle sue molteplici forme, confermandosi al centro delle strategie di sviluppo della stragrande maggioranza delle aziende produttive.
Sempre in questi ultimi anni, complice in questo caso la digitalizzazione dei processi, si registra la necessita di una crescita della logistica rispetto alle logiche piuttosto rigide che siamo abituati a conoscere.
Ecco allora che si prospetta, più concretamente, una nuova idea di organizzazione e, proprio per questo si parla sempre più spesso di Logistica 4.0. Proviamo a indagare su cosa si basa questo principio.
In che cosa consiste la logistica 4.0
Si parte, come facile intuire, dal concetto di Industry 4.0, ovvero dall’idea di realizzare una trasformazione digitale dei vari settori, per raggiungere processi decisionali in tempo reale, maggiore produttività, flessibilità e agilità.
Gli stessi principi si estendono alla supply chain. Come? In diversi modi anche se, per ragioni di praticità occorre focalizzarsi sui nuovi sistemi di stoccaggio, di movimentazione e di trasporto, attraverso l’evoluzione di tre fattori chiave: automazione, interconnessione e processi decisionali automatizzati.
Automazione
L’automazione applicata alle soluzioni di Logistica 4.0 prevedono l’uso, sempre più frequente, di macchine completamente automatiche accanto a sistemi per lo svolgimento di attività in modo parzialmente o totalmente manuale.
Ai fini di una classificazione delle soluzioni impiegate si può considerare che l’asse possa assumere tre diversi valori, corrispondenti a un’automazione fisica full, ibrida o assente.
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Interconnessione
Il secondo fattore riguarda non solo la connessione delle macchine o dei singoli oggetti (nella logica IoT ndr) ma anche la loro capacità di raccogliere e trasmettere dati.
Qualcosa dove prosegue spedita la digitalizzazione dei processi, già avviata in chiave logistica, passando da sistemi in cui i dati venivano letti in modo semi-automatizzato, (per esempio tramite barcode) a soluzioni in cui apparecchi smart possono rilevare e salvare dati mediante sensoristica e tag RFId (comunicazione da oggetti).
L’orizzonte di domani prevede sistemi di movimentazione, stoccaggio e trasporto in grado di inviare e ricevere informazioni strutturate, stabilendo una comunicazione tra macchine in modo autonomo.
Processi decisionali automatizzati
Cosa deriva dall’implementazione dei sistemi precedentemente elencati? Una vastità di da-ti disponibili che rendono possibile un aumento del grado di autonomia decisionale delle macchine.
Se nella logistica tradizionale le decisioni vengono prese in modo centralizzato, ricorrendo a software-gestionali come WMS o MES, nella Logistica 4.0 si passa a un processo decisionale decentralizzato, anche se inizialmente solo parzialmente autonomo.
Attraverso specifiche soluzioni le macchine hanno la possibilità di autoconfigurarsi, perlomeno nelle situazioni standard, senza l’intervento di agenti esterni, interpretando il con-testo operativo e prendendo decisioni appropriate (arrivando quindi alla c.d. swarm logistics).
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Quali benefici possono derivare dalla Logistica 4.0
Non pensiamo esclusivamente al futuro lontano. Soluzioni di Logistica 4.0 sono già realtà, applicate all’interno dei sistemi logistici di fabbrica, pronti a essere testati nella logistica distributiva e, nello specifico, alle attività di magazzino e trasporto.
Uno dei principali vantaggi di queste tecnologie riguarda la capacità di integrazione tra sistemi, non solo all’interno del magazzino, ma lungo l’intera supply chain.
Gli obiettivi sono quelli di giungere a un miglioramento in termini di produttività, visibilità, tracciabilità e sicurezza.